E’ un colore per tutte, a patto che venga studiato con attenzione e realizzato ad arte, perché crei armonia con i toni naturali del viso.
(con la consulenza di Sebastiano Attardo, hair-stylist a Milano, specialista del biondo, ideatore della tecnica Armocromia)
Il bello della questione è che nessuna è precluso.
Colore per definizione femminile e sensuale, il biondo è un passe-partout che accompagna con eleganza e fascino ad ogni età della vita di una donna.
C’è un ma. “Parlare di biondo è riduttivo, perché esistono declinazioni infinite di sfumature chiare che il professionista deve scegliere con sapienza perché possono valorizzare appieno i tratti e i colori naturali del viso, esaltando la bellezza e il fascino” spiega Sebastiano Attardo, hair-stylist a Milano, esperto del biondo.
SFUMATURE PERSONALIZZATE
Non c’è il biondo che fa moda come non c’è il biondo che va bene per tutte.
“E’ l’errore più facile, e il più frequente, in cui cadere. Invece, perché il risultato sia bello e credibile, occorre una valutazione che parta dai colori naturali dei capelli, del viso, degli occhi e delle sopracciglia” avverte Attardo.
LA FASE DI STUDIO
Il biondo non è un colore da risultato immediato. In sostanza, non si può pensare di entrare in salone brune e uscirne platino. Se succede, nella maggior parte dei casi il lavoro non soddisfa e negli altri è talmente brutto da dover correre ai ripari.
“Il biondo è una conquista che richiede tempo, cura e attenzione; è il frutto di un intervento che potremmo definire chirurgico e che, proprio al pari di un ritocco estetico, parte da una lunga e minuziosa valutazione iniziale nel corso della quale il professionista, mettendo insieme una serie di dati diversi, deve proporre alla cliente il percorso più adatto a ottenere un biondo su misura, naturale e armonioso” precisa Attardo.
LA PREPARAZIONE DELLA FIBRA CAPILLARE
“Oltre che prendere in considerazione i colori naturali del viso, nel corso dell’analisi preliminare è fondamentale valutare la condizione di partenza del capello: non si può, infatti, ottenere un biondo luminoso e gradevole se la fibra è più o meno danneggiata. E’ per questo che si può decidere, prima di passare al colore, per uno o più trattamenti che permettono di riaprire il fusto e mettere la capigliatura in condizione di ricevere al meglio la tinta” continua l’esperto.
SFORBICIATE CALCOLATE
Anche il taglio è funzionale al biondo.
“Non solo perché con il suo movimento può assecondare i riflessi, renderli più vividi e accentuarne la brillantezza, ma anche perché in molti casi, soprattutto se i capelli sono lunghi , può essere necessario eliminare la parte più rovinata, quella che rischia di compromettere la buona riuscita della tinta” commenta Attardo.
Sempre in sede di consulenza preliminare si stende il programma preciso per arrivare al risultato, evidenziando il numero di sede necessarie, il tempo da passare in salone e, di conseguenza, il costo finale del trattamento
DURA DI PIU’
Un biondo studiato e realizzato ad arte è vincente su molti fronti.
“Primo fa tutti il risultato, ovviamente, ma anche la durata che arriva fino a cinque-sei mesi, con una seduta di ritocco dopo un paio di mesi e un’eventuale tonalizzazione periodica per mantenere i riflessi brillanti: tutti trattamenti che vengono comunque già messi in conto in sede di consulto iniziale” avverte l’esperto.
Senza dimenticare che se il biondo è quello giusto, tenere a bada la ricrescita è più semplice: è ovvio, infatti, che su un platino la radice scura si percepisca in modo distinto, ma risulti più sfumata se si opta per un gioco di schiariture realizzato su misura.
PRIMA DI PASSARE AL BIANCO?
L’attrice Sharon Stone è l’ultima in ordine di tempo, ma è lungo l’elenco delle star che si sono convertite al bianco. Sono in molte a domandarsi se giocare con il biondo sia il passaggio verso il total-white.
“Può essere una soluzione, ma a determinarne la fattibilità giocano più fattori, dal numero di capelli bianchi già presenti alla loro disposizione sulla testa. Va messo in conto che l’eventuale ricrescita suggerisce di rivedere anche sia il taglio sia il make up” commenta l’esperto.
VANNO PREVISTE ALCUNE ORE DI SEDUTA
Se la fase preliminare di definizione del tono è importante, lo è altrettanto quella della realizzazione.
“Per un effetto armocromatico naturale, senza accenni di giallo o di arancio che tolgono piacevolezza all’insieme, occorre creare un gioco sapiente di sfumature che richiedono lunghi tempi di lavorazione, dalle quattro fino alle sei ore, tenendo conto che in alcuni casi, in base al tono di partenza e alla condizione del capello, possono servire più sedute per arrivare al risultato definitivo” spiega Attardo.
TINTA UNITA CON QUALCHE ECCEZIONE
Un bel biondo non è necessariamente un biondo sfumato.
“I desideri delle donne sono sempre il punto di partenza e se la richiesta è quella di dare ai capelli un unico tono, di certo questa possibilità non viene esclusa, ma la studia, ancora una volta partendo dai colori naturali e cercando la soluzione più armonica. Per esempio valutando caso per caso se lasciare le radici più scure per ottenere un’immagine più fresca e giovane” specifica Attardo
LA MANUTENZIONE E’ ESSENZIALE
“Il lavoro del professionista rischia di essere verificato se non si adottano le giuste cure: il biondo più di qualunque altro colore è fragile e facile a perdere intensità e brillantezza” spiega Attardo.
Servono trattamenti, specificatamente studiati per le chiare, shampoo, balsami, maschere e formule senza risciacquo che da un lato offrono il giusto nutrimento al capello per preservarne la naturale morbidezza, e dall’altro arginano con una protezione rinforzata il rischio di perdita di luce e ingiallimento.